Gay & Bisex
Andiamo a fare la spesa 1
di ivrea69
17.06.2024 |
155 |
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"Così dopo il saluto ed il sorriso provo ad attaccare bottone: ‘Sei stato in ferie? Non ti ho più visto..."
Vi e’ mai successo di andare a fare la spesa e vedere qualcuno che vi attizza? Non sto parlando di persone che fanno la spesa ma di persone che lavorano nel supermercato! Non e’ certo il fascino della divisa (alquanto discutibile ed in alcuni casi ridicolo e obbrobrioso) ma il modo di fare, di sorridere, di parlare, di gesticolare. C’è un cassiere che, a parte che potrebbe essere mio figlio, ogni volta che vado a fare la spesa, non so se e’ solo gentile o magari gli attizzano gli uomini più grandi di lui. Fatto sta che quando devo andare in cassa scelgo sempre quella dove c’è lui. Lui saluta con un ‘Buongiorno’ ed il con un ‘ciao’. Ma il suo saluto e’ sempre diretto, mi guarda in viso e non come con agli altri clienti che lo dice mentre passa i codici dei prodotti. Anche quando fa il totale chiede ‘contanti o carta’ e guarda sempre negli occhi. Quando finisco di pagare e metto la spesa nei sacchetti il suo ‘alla prossima’ sembra una richiesta di ritorna da me presto. Può essere solo gentilezza? Mah… guardo sempre come si comporta con chi e’ in coda prima e dopo di me. Effettivamente e’ gentile con tutti e sorride a tutti, non e’ mai imbronciato. Fatto sta che quando entro al supermercato butto sempre un occhio alla cassa per vedere se e’ presente o meno. Ovviamente fa i turni e quindi ci sta che lui non sempre sia in cassa quando io vado a fare la spesa… ma per quasi tre settimane non l’ho più visto. Pensavo fosse in ferie oppure l avessero trasferito. Ma poi me lo sono rivisto in cassa, e ho aspettato che ci fosse poca gente in cassa per mettermi nella sua coda. Così dopo il saluto ed il sorriso provo ad attaccare bottone: ‘Sei stato in ferie? Non ti ho più visto.’ Ha una carnagione molto chiara e non sembrava fosse andato in ferie ma magari e’ uno che non si abbronza neanche ai tropici. Ha due occhi grandi e luminosi. Ha una bella bocca e un bel sorriso. Non e’ molto alto, non ha un fisico asciutto ma sembra molto sodo. Mi risponde che lo avevano spostato ad un altro punto vendita per coprire una malattia. Avrei voluto dire che fare la spesa senza di lui non era la stessa cosa ma mi viene fuori un ‘ci sei mancato’. Mi guarda sorridendo e poi fa uno sguardo come per chiedere cosa vorresti dire. Gli dico che una persona così bella non si trova facilmente. Mi risponde con un grazie ed un sorriso. Dopo un paio di giorni rientro nel supermercato e alle casse non lo vedo. Peccato. Faccio la mia spesa tranquillo ed ad un certo punto mentre sono in una corsia me lo vedo li che sta caricando uno scaffale. Nel girarsi lateralmente per prendere la roba mi vede e mi sorride. Lo vedo quindi finalmente in piedi, in tutta la sua fisicità, che si muove e che si china per prendere le cose dal bancale e metterle nei ripiani. E più basso di me, vedo che il pantalone della divisa mostra due gambe belle piene e soprattutto vedo che ha un bel ‘sederotto’ tondo e prominente. Mentre e’ piegato e si sporge in fondo allo scaffale il pantalone si abbassa leggermente e scopre quindi quei 2 centimetri dell’elastico delle mutande (chissà se boxer o slip?) e si intravede 3 centimetri di pelle… chiara, liscia e con un leggera peluria scura. La stoffa dei pantaloni nel culo e’ tesa… mannaggia che voglia di mettergli le mani sul culo e abbassaglieli ancora di più. Quindi nel momento che gli sto passando dietro si gira e mi saluta: ciao, ciao… ci si guarda ed il suo sguardo sfrontato mi colpisce nuovamente. Gli chiedo se mi può dare mica un pezzo di carta per pulirmi le mani che devo aver toccato qualcosa di appiccicoso e lui mi dice che e’ meglio se vado in bagno a lavarle. Ah, c’è un bagno? Non c’ho mai fatto caso, dov’è? Me lo indica, lo ringrazio e dico che spero di trovarlo e nel mentre gli faccio l’occhiolino. Percorro tutta la corsia e quando arrivato di fronte alla porta mi giro verso di lui che era rimasto in fondo davanti allo scaffale e lui mi fa segno con la mano di entrare. Apro la porta ed entro ma non la chiudo completamente. Questo stanzotto bello grande con il lavandino ed un bagno … apro l acqua e ci metto le mani sotto anche se alla fine non erano sporche. Dallo specchio posizionato sopra il lavandino vedo l’entrata e dallo spiraglio della porta aperta vedo il corridoio con le persone con il carrello che fanno la spesa. Mi domando se avrà capito e appena finito di sistemare due cose sullo scaffale sarebbe venuto in bagno… avevo lasciato il mio carrello fuori e quindi poteva sapere se ero ancora dentro o meno… forse mi faccio troppe storie e sarei dovuto essere più diretto e sfacciato. Tempo gliene ho dato. Chiudo l’acqua mi dirigo verso il rotolone di carta per asciugarmi quando la porta si apre e lui entra e chiude la porta dietro di se. Ci sorridiamo e lui si porta il dito alla bocca facendo il segno di stare zitto. Ci avviciniamo e lui sussurra di non farci sentire. La mia bocca si avvicina alla sua orecchia e gli dico certamente. Così facendo con le mie labbra sfiorano il suo orecchio e sento il suo profumo. Il mio viso scorre lungo la sua guancia e neanche il tempo di guardarsi che le nostra labbra si sfiorano per poi attaccarsi e aprirsi facendo scivolare la punta della lingua che accarezza labbra e si sfiora con la sua. Lui porta le sue mani alla mia nuca mentre le mie corrono lungo i fianchi e si posizionano su quel bel culo che confermo essere tondo e sodo. I nostri respiri e le nostre lingue si intrecciano, i nostri corpi si avvicinano e rimangono compressi l’uno all’altro. Credo che i sospiri di godimento non siano poi tanto ‘silenziosi’… mi stacco dalle sue labbra e mi abbasso portando la bocca sul suo collo. Respiro il suo odore, sento il suo calore, dei piccole morsetti lungo al collo si alternano a delle dolci pennellate di lingua. Lui inclina sempre di più la testa. Lui mi accarezza la nuca e la schiena mentre una mia mano rimane ferma su una natica e l’altra risale cercando quel piccolo pezzo di carne scoperta che avevo visto prima. La accarezzo e la mano si infila sotto la maglietta e a palmo pieno gli tocco la schiena per poi scendere e cercare di infilarsi sotto le mutande. Sento l’attaccatura del culo, quella separazione delle due masse che vorrei sondare con il mio viso. Non ci tocchiamo il pacco ma i nostri corpi sentono l’eccitazione di entrambi. Uno sguardo veloce e di nuovo le nostre lingue si incrociano. Le sue mani mi afferrano il mio viso e mi allontana leggermente e mi sussurra che deve tornare al lavoro e questo non e’ il posto giusto e poi torniamo a baciarci.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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